Corso Neurodinamica testi ed immagini utili
Definizione La sindrome canalare è l'irritazione meccanica di un nervo periferico per compressione in una regione anatomica ristretta o troppo costringente.
La maggior parte delle volte, si tratta di circuito anatomico inestensibile, delle regioni a rischio costituite da:
- dei tunnel o canali osteofibrosi, fibrosi, aponevrotici, muscolari, ecc., che provocano una compressione del nervo;
- degli anelli o dei punti di abbottonamento che possono incatenare il nervo;
- degli ispessimenti o delle modifiche dei tessuti (fibrosi, sclerosi, ritrazione, aderenza, cicatrice, ecc.);
- delle formazioni anatomiche ossee che provocano uno stiramento, una compressione o un allungamento del nervo;
- dei cambiamenti di direzione del nervo con angolazione importante. Si può anche incriminare una patogenia muscolare:
- durante un cambiamento di direzione delle fibre muscolari;
- durante un rinforzamento di un tessuto attraverso delle espansioni fibrose tra due muscoli;
- durante una compressione intermuscolare o aponevrotica, che da luogo alla sindrome dei logi.
Principi di base
Dal locale al generale
La maggior parte del tempo, la nostra azione
si esercita su di una parte precisa del corpo.
Ma attraverso questa azione locale, è tutta
l'economia generale dell ' individuo che deve
reagire. Questo effetto non ha luogo quando
le manipolazioni si indirizzano ad un elemento
preciso, disturbato nella sua struttura
e nella sua funzione.
Così, la mobilizzazione globale di un ginocchio
effettuato un centinaio di volte non
ha nessun effetto generale benefico. Al contrario,
uno stiramento capsulo-sinoviale preciso
o uno stiramento del nervo safeno
interno, nella misura in cui questi elementi
sono fissati, danno una reazione generale
dell'organismo, effetto che noi potremmo
qualificare di feed-back generale.
Zone facilitate
Alcune pmti problematiche dell 'organismo
risveglieranno le strutture midollari e centrali
che gli corrispondono. Una buona manipolazione
di un nervo va ad esercitare
un 'azione su questa zona facilitata e permette
di avere un'azione generale. Notiamo che
quest'azione può percorrere delle vie che superano
la nostra logica.
Prendiamo l'esempio di una persona che
ha una colesterolosi vescicolare (vescicola
fragola) con disturbi funzionali associati, nausee,
cefalee, cattiva digestione, ecc .. Supponiamo
che questo soggetto abbia una
distorsione della caviglia; è probabile che,
nelle ore o nei giorni che seguiranno, abbia
una crisi di colica epatica. Tutte le infom1azioni
nocicettive tendono a dirigersi verso
l'anello debole della catena. Il cervello
attirerà talvolta verso la zona che ha memorizzato
lo stress più imp01tante tutte le informazioni
nocicettive.
Regola dell'arteria
Per Stili, è la circolazione mteriosa che deve
essere oggetto di tutte le nostre attenzioni; ma
quando egli parla di questa regola, non è sempre
per incitarci a manipolare direttamente le
arterie. Lo scopo è di liberare i tessuti che possono
ostacolare una buona circolazione fluidica,
vale a dire mteriosa, venosa, linfatica e, in
generale, tutti i liquidi circolanti nel corpo.
Nel caso di un nervo, la regola dell'arteria
si applica alle diverse guaine del nervo
( endoneuro, perineuro, mesoneuro) che possono
impedire ai vasa nervorum di funzionare
bene. Sono loro che assicurano la troficità
del nervo e la minima tensione di una di queste
guaine è un ostacolo alla buona circolazione
endoneurale.
ttettt delle manipolazioni
···nervi
La nostra azione si fa essenzialmente tramite
un effetto meccanico che, esso stesso, genera
verosimilmente un influsso nervoso che si
trasmette allivello locale o centrale.
Sulla consistenza
Un nervo che presenta una disfunzione neurale
è più duro alla palpazione. Due ragioni
ci sembrano invocabili:
- se la pressione intraneurale è troppo importante,
ciò aumenta leggermente il volume
e la resistenza del nervo alla pressione
digitale;